Sono le 7:25 e cambiato mi dirego al casello autostradale di Montecatini per andare a Porcari. Squilla il cellulare ed è Luciano (G.P. Massa e Cozzile) che mi informa che lui è già sul posto, lo informo che se vuole attendermi io dovrei arrivare in 20 minuti.
Giunto sul posto lo ricontatto e ci diamo appuntamento alla partenza.
Lui ha in programma i 25km mentre io 20km ma ci accordiamo di decidere quando arriveremo al bivio delle due distanze.
Al momento della partenza c'è solo un po di nebbia e niente pioggia, tutto sommato siamo fortunati (poteva andare peggio).
Inizio la nostra corsa con passo tranquillo cadenzato dai vari ristori che puntualmente incontriamo lungo il percorso.
Il percorso è davvero bello e decisamente valido come "collinare"; sui ristori c'è poco da dire... numerosi e con una montagna di prelibatezze (di cui merita un cenno un ottima torta di carote fatta da una signora dello "staff").
In corrispondenza del paese di Montecarlo ci attendono i soldati in abbigliamento medioevale che ci sparano con una gigantesca catapulta pacchi di fazzoletti e la banda musicale.
Breve sosta anche qui e poi si riparte.
Di gran carriera scendiamo verso Luciani e poi Veneri, guardando il campanile di questa frazione di Pescia e poi iniziamo a salire verso il Colle delle Belle Donne sulla strada romanica a grosse pietre (diramazione lucchese della Cassia, molto ben conservata).
Ad un certo punto avvistiamo la "Quercia delle streghe" e rallentiamo il ritmo di corsa fino ad andare al passo proprio per ammirarla. Questa quercia risalente al 1400, appartenente alla specie Quercus Robur, è un albero di dimensioni quasi irreali: alta 24 metri, con una circonferenza di 4,5 metri, ed una chioma dal diametro di oltre 40 metri. Si trova nel parco di Villa Carrara ed è oggetto di due leggende:
- La prima racconta che questa pianta era il punto di ritrovo per le streghe dove erano solite danzare e fare i loro riti.
- La seconda leggenda collega la pianta alla "Quercia grande" del romanzo "Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino".
Giungiamo senza accorgercene alla Torretta dove, causa la nebbia non possiamo ammirare il paesaggio sulla vallata. Ci apprestiamo a correre i chilometri finali tutti in discesa.
Arrivati all'arrivo un ulteriore ristoro finale e poi passiamo al ritiro del pacco gara.
Tra pacco gara e un po di doni raccattati ai ristori portiamo a casa:
- 2 confezioni di latte San Ginese da 200ml
- 1 pacco da 6 di rotoloni regina
- 2 confezioni di fazzoletti
- 1 k-way